George Bizet

Carmen

Vorrei proporre quest’opera celeberrima, per la musica, il canto e la scenografia estremamente coinvolgenti ed orecchiabili a chiunque si accosti per la prima volta al mondo operistico.

Jonas Kaufmann e Anna Caterina Antonacci hanno un’intensità erotica rara come Don José e Carmen, in questa lettura passionale di una delle opere più famose. Kaufmann utilizza il suo bell’aspetto spavaldo per rappresentare l’uomo consumato dall’amore per Carmen. Come oggetto del suo desiderio, l’Antonacci compie un’esibizione fisica e avvincente.

Questa produzione al Covent Garden della Carmen di Bizet lascia una vivida impressione musicale e teatrale. La regia di Francesca Zambello crea un’adeguata atmosfera spagnola, riempiendo il palcoscenico di personaggi molto dettagliati. Nella piazza del primo atto tutti gli innumerevoli soldati, passeggeri, venditrici di sigarette e bambini sono rappresentati individualmente, quindi il risultato è un via vai in continuo movimento e molto realistico.

Questa attenzione ai dettagli risiede anche in tutto il resto dell’opera, coinvolgendo fantasticamente gli spettatori . La scenografia di Tanya McCallin risalta ancora di più il resto: pannelli mobili e semplici che fungono da sfondo leggermente schizzato per la piazza centrale, la taverna, il rifugio di montagna per i contrabbandieri e la scena finale di fronte all’arena per la corrida.

Ma ciò che rende davvero speciale questa Carmen sono la recitazione e la voce dei protagonisti. Carmen è Anna Caterina Antonacci, soprano conosciuto per l’intensità che conferisce alle esibizioni. Senza voler esagerare, la sua Carmen è una impetuosa seduttrice, ammiccante, risoluta nelle sue scelte sulla libertà personale e sull’amore. Canta meravigliosamente bene e con il tenore Jonas Kaufmann, il suo amante infatuato, rende la scena finale un’esperienza da brivido.

Kaufmann trasmette la complessità del suo personaggio e delinea il suo lento tracollo verso una pazzia ossessiva. La sua interpretazione della Romanza del Fiore è straordinaria per bellezza di tono, formulazione e per il dolce canto, essenziale per la piena realizzazione dell’aria.

Il torero, Escamillo, è interpretato benissimo da Ildebrando D’Arcangelo. Entra in scena a cavallo cantando la Romanza del Torero con arroganza e interpreta questa figura altezzosa ed egocentrica in maniera perfetta.

Norah Amsellem, la ragazza di paese innamorata di Don José, canta deliziosamente bene e in questa voce così umile si intravvede un personaggio puro e innocente. I ruoli minori sono adeguati, mi riferisco in particolare al basso Matthew Rose nelle vesti del tenente Zuniga.

Antonio Pappano dirige il Coro e l’Orchestra de Covent Garden brillantemente ed è un valore aggiunto allo spettacolo; il tempo musicale è perfetto e il ritmo è veloce e incalzante.

L’Orchestra e il Coro della Royal Opera House completano una rappresentazione ricca e ben dettagliata del capolavoro di Bizet.

DVD imperdibile!!!!!!!

Quando questa produzione della “Carmen” è stata messa in scena all’Opera di Stato di Vienna nel 1978 provocò molto scalpore. Soprattutto perché Carlos Kleiber raramente ha diretto un’opera e quando l’ha fatto è stato sempre un evento. Zeffirelli, controverso ma brillante come scenografo, costumista e video director, ha sempre provocato clamore con tutte le sue scenografie. Questa è una delle produzioni migliori di Zeffirelli. C’è un immenso numero di persone sul palco per gran parte del tempo e la capacità tanto celebrata di Zeffirelli di dirigere la folla, dando ad ognuno dei membri tempi individuali per esibirsi, qui si nota molto bene. La folla fuori dall’arena nel quarto atto (che contiene anche i meravigliosi danzatori di flamenco) è un grande spettacolo da guardare.

Le riprese sono tali che in alcuni momenti quasi non sembra che si stia guardando l’opera attraverso un DVD.

Placido Domingo è nel pieno delle sue forze nel ruolo di Don José. Nel secondo atto “La fleur que tu m’avais jetée” (“La canzone del fiore”) è emozionante. Ci sono cinque minuti in più di applausi alla sua conclusione e sono tutti meritati.

È interessante che Zeffirelli abbia lasciato gli applausi alla conclusione di questa registrazione, perché ci sono molti altri momenti di applausi durante l’esibizione che sono stati tagliati. Al seguito delle arie di Elena Obraztsova c’è il silenzio, ma Isobel Buchanan riceve grandi applausi dopo il terzo atto “Je dis que rien ne m’epouvante,” di nuovo assolutamente meritati. È vero che l’Obraztsova non è la Carmen ideale, perlomeno nei primi momenti in cui si suppone che debba essere seducente, un’avventata donna zingara. Più tardi, però, nella Scena delle Carte dove gira ripetutamente carte che predicono la“morte!”, risulta avvincente. Il nostro Escamillo, Yuri Mazurok, è un valido baritono, ma il suo torero non ha la necessaria spavalderia vocale e fisica.

I personaggi minori sono adeguati. Sono rimasto particolarmente impressionato sia dalla voce che dalla recitazione di Frasquita (Cheryl Kanfoush) che di Mercédès (Axelle Gall), cantanti che prima d’ora mi erano sconosciuti. La star

indiscussa di questo spettacolo è Carlos Kleiber. Dall’attacco del Preludio fino alla fine dell’opera egli dirige in maniera esaltante. Zeffirelli questo lo sapeva bene e la sua telecamera si concentra infatti più volte su Kleiber, a volte perfino tralasciando azioni sul palco, ma in generale solo quando l’orchestra suona da sola.

Un plauso all’Orchestra Filarmonica di Vienna. La loro precisione ritmica è sbalorditiva. Un doveroso altro plauso anche alla TDK: finalmente anche i sottotitoli sono in italiano.

Raccomandato senza dubbio.

Se non conoscete ancora questa opera è sufficiente l’esibizione della Baltsa per farvela cominciare ad apprezzare. Oltre ad avere una voce magnifica, entra immediatamente nel personaggio evidenziando passione, seduzione, tradimento, superficialità sentimentale, carattere molto forte e sprezzo per gli amanti lasciati. Ne consegue una rappresentazione magnifica

Ammirerete subito dopo il Don José di Carreras. (Questo ruolo è una delle sue specialità). Com’è stata l’esibizione di Carreras? Ci vorrebbe un intero libro di aggettivi positivi per descrivere quest’esibizione così grandiosa ed entusiasmante. Qui troverete un grande artista (nella vita reale gli è stata diagnosticata la leucemia) cantare magnificamente e con insistenza, amore e passione i suoi sentimenti.

Samuel Ramey trasmette fiducia in se stesso come torero e la sua voce è davvero bella. Leona Mitchell è una dolce Micaëla, (la donna che ama Don José) ed è molto convincente nell’aria del terzo atto.

I cantanti non protagonisti sono meravigliosi, sebbene alcune donne più anziane nel coro del Met potrebbero non piacervi nei loro costumi da “venditrici di sigarette” nel primo atto! La conduzione di Levine, per vent’anni direttore stabile del Met, è come al solito perfetta.

La conduzione televisiva è di Brian Large, un direttore specialista in opere, è sontuosa e molto bella.

In conclusione: non fatevela scappare!

Questo DVD è stato realizzato nel Luglio 2003 durante l’esibizione della “Carmen” all’Arena di Verona messa in scena da Franco Zeffirelli con un cast di cantanti, per lo più giovani, non molto conosciuti. Quest’esibizione fu pensata proprio per una produzione DVD. Molti primi piani, movimenti della telecamera, molte eccitanti riprese sul palco sono dirette dall’esperto video

George Blume e sempre dal vorticoso Zeffirelli. I costumi e lo scenario sono sontuosi e visti in primo piano appaiono quasi reali. È una produzione chiaramente tradizionale

La direzione musicale è affidata al veterano direttore francese, Alain Lombard. Il ritmo è po’ veloce, ma che rallenta per rendere manifesto l’erotismo delle esibizioni sia della Carmen, il mezzosoprano russo Marina Domashenko, una bellissima donna e dello spavaldo Escamillo, baritono americano Raymond Aceto, bell’uomo e con il miglior accento francese del cast.

La Domashenko possiede una bellezza inebriante e una voce davvero bella e ben controllata con quel tanto che basta per conferire a Carmen un personaggio passionale

Raymond Aceto ha una voce attraente e la sua recitazione è abbastanza buona, ma a volte, in particolare durante l’aria di sortita, risulta cantare appena un po’ in ritardo rispetto al ritmo. L’onesto Don José è interpretato dal tenore italiano Marco Berti, il quale possiede una voce squillante necessari per questo ruolo impegnativo, ma sa anche cantare con dolcezza, come si vede nelle sue scene con Micaëla. Durante il finale del terzo atto e lo scontro fuori dalla corrida del quarto, canta con ardore drammatico e la voce risuona eroicamente.

Il soprano russo Maya Dushuk, nel ruolo di Micaëla, è un’altra giovane donna incredibilmente bella con una voce lirica pura. Ha la voce più ampia rispetto

alle altre Micaëla che conosco, di conseguenza durante l’aria del terzo atto, “Je dis, que rien ne m’èpouvante,” e nel duetto che segue, dà l’impressione non di una semplice ragazza di campagna, ma di una giovane donna con più audacia di quanta glie ne venga solitamente conferita.

I ruoli secondari sono molto pertinenti. Dancairo (Marco Camastra) e Remendado (Antonio Feltracco) hanno delle voci caratteristiche che si combinano bene l’una con l’altra. Frasquita (Cristina Pastorello) e Mercédès (Milena Josipovic) , durante il Terzetto delle Carte del terzo atto cantano perfettamente in sintonia.

A mio modesto parere, questo DVD è allettante con una produzione di prim’ordine, cantanti e attori credibili, quasi tutti con voci eccellenti.

DVD raccomandato.

In conclusione, eccetto il primo, per gli altri 3 DVD, c’è l’imbarazzo della scelta.