Donizetti Gaetano

Don Pasquale

Donizetti, ormai giunto al culmine della celebrità (aveva già composto le sue opere più famose, tra cui Anna Bolena, L’elisir d’amore, Lucia di Lammermoor, La Favorita e La figlia del reggimento), decise di comporre il Don Pasquale dopo la lettura casuale del vecchio libretto di Angelo Anelli. La storia vuole che l’opera sia stata composta in soli undici giorni, ma è probabile che in questo

periodo siano state composte “solo” le linee vocali e che l’orchestrazione abbia invece richiesto altro tempo.

Nella tradizione dell’Opera buffa l’opera prende a riferimento i personaggi della Commedia dell’arte. Pasquale è Pantalone, Ernesto è Pierrot, Malatesta è Scapino e Norina è Colombina.

Ho ascoltato più volte “Don Pasquale” in CD, ma questa è la prima volta che ascolto questo capolavoro Donizettiano in DVD e mi hanno colpito istantaneamente i cantanti, la direzione orchestrale e la scenografia.

Già dalle prime battute della sinfonia si capiscono il programma e il tono di questo «dramma buffo»: tutta l’orchestra si scatena in allegro fortissimo per una rapida scaletta discendente di crome puntate per poi tacere in una pausa coronata da cui il violoncello solo emerge con lo struggente tema della serenata di Ernesto del terzo atto. Ecco: comicità e tristezza, come nell'”Elisir d’amore”, sono i due poli tra cui si dipana il prezioso melodismo del compositore bergamasco. La figura del gabbato Don Pasquale da macchietta buffa trascolora in personaggio malinconico che ci ricorda la difficoltà d’amare, soprattutto a una certa età.

Le star che brillano in questa produzione sono Anna Netrebko e Matthew Polenzani che rendono l’esibizione molto divertente.

Probabilmente per la Netrrebko è la prima volta che interpreta un ruolo così vivace dopo aver cantato l’altra eroina tragica di Donizetti, Lucia. Il soprano russo gioca soprattutto la carta dell’indubbia avvenenza e della presenza scenica: fa le capriole, si agita, smania, ma questa non è la sua parte. La voce è anche troppo sontuosa e non ha la leggerezza richiesta dal ruolo di Norina. Ma la sua bravura e simpatia sono comunque innegabili e si conferma la beniamina del teatro newyorkese.

Perfetto nello stile e nel ruolo è Matthew Polenzani, vero “tenore di grazia” il suo Ernesto è quanto di meglio ci si possa aspettare in quanto a fraseggio, dolcezza del canto, legato, bellezza del timbro. A lui sono delegati i momenti più lirici della partitura.

Il resto del cast è eccellente James Levine dirige con piglio baldanzoso l’orchestra e la scenografia con palazzi decadenti, panni stesi e vasi di basilico sui terrazzi strappa applausi a scena aperta.

I fan della Netrebko, come il sottoscritto, adoreranno questo DVD. DVD altamente raccomandato.

Splendida esibizione di quella che dovrebbe essere l’opera buffa italiana più grande dopo il Barbiere di Siviglia. Grandi risate, con una lezione morale che è molto attuale. Abilitate i sottotitoli e sicuramente riderete di gusto in certi momenti! Ricardo Muti guida l’Orchestra e il Coro scaligeri in un’esibizione eccellente.

Ferruccio Furlanetto: Don Pasquale, è incredibile. È ancora a metà della quarantina ed interpreta un uomo sulla settantina con un risultato fantastico. Un basso favoloso!

Lucio Gallo: (Dottor Malatesta) è divertente! Non ha solo una splendida voce, ma entra nel ruolo anche fisicamente. Osservate con attenzione il duetto del terzo atto “Aspetta, Aspetta, cara sposina”, a tempo allegro vivace! Il canto e la dizione sono perfetti.

Nuccia Focile (Norina): Interpreta il ruolo splendidamente e riesce a gestire quasi tutti i passaggi da coloratura. È anche un ottima attrice, rende il ruolo molto divertente, proprio come dovrebbe essere!

Gregory Kunde: (Ernesto). Canta tutti i passaggi più difficili (per esempio “Cercherò lontana terra” del secondo atto) con facilità e chiarezza ed è un ottimo esempio dello stile bel canto con una voce cristallina e mai nasale!

La scenografia e i costumi sono bellissimi. Molto classici, senza nessuna stranezza o elementi relativi a quella che si chiama “regie theatre”, dove molti teatri dell’opera italiani ed europei permettono ai direttori di scena di “sperimentare” scenografie assurde e ridicole. Un es. La messa in scena della “Giovanna d’Arco” verdiana, delle precedente apertura scaligera: ascensori, panciotti e scarpe moderne, cavalli dorati, ballerini raffiguranti spiriti vestisti come se fossimo sul set di “ Star Trek”e molto altro. Che senso ha?

DVD altamente raccomandato.