Puccini Giacomo

Manon Lescaut

Terza opera di Puccini in ordine cronologico, Manon Lescaut indicò all’autore la futura strada da percorrere. È generalmente considerata la sua prima partitura operistica completamente matura e personale.
Lo stesso soggetto aveva già ispirato la Manon Lescaut di Daniel Auber (Daniel-François Esprit Auber) (Parigi, Opéra-Comique, 23 febbraio 1856) e soprattutto la Manon di Jules Massenet (Parigi, Opéra-Comique, 19 gennaio 1884). Quando Marco Praga gli fece notare che avrebbe dovuto affrontare il confronto con la fortunata opera di Massenet, Puccini rispose: «Lui la sentirà alla francese, con cipria e i minuetti. Io la sentirò all’italiana, con passione disperata.»
Questa è una registrazione meravigliosa. L’incisione risale al 1957. Maria si caratterizza per il fraseggio esemplare e la coloritura vocale. Non ho mai sentito la scena finale di questa opera irrompere nel modo in cui lo fa qui.

Giuseppe Di Stefano è in ottima forma sia nel cantare con ardore sia liricamente. La romanza “Donna non vidi mai simile a questa” ne è un esempio eloquente. Secondo il mio modesto parere Di Stefano è stato uno dei migliori tenori del secolo scorso.
Tullio Serafin in mezzo tra la Callas e Di Stefano, conduce con fuoco e vero senso di coinvolgimento.
Per i fan della Callas, tra cui il sottoscritto, questa incisione può essere considerata la migliore in assoluto.
Cofanetto imperdibile!!!!!!!
Maria Callas

Manon Lescaut è una delle migliori opere di Puccini. Le arie sono belle, e l’orchestrazione colpisce per l’estrema drammaticità. Il cast di questa registrazione è davvero di prima classe, con il “duo d’oro” dell’epoca Renata Tebaldi nel ruolo della protagonista e Mario Del Monaco come l’eroe, sostenuto da Corena nel ruolo di Lescaut.
Del Monaco è robusto nel tono, ma la sua caratterizzazione è pienamente in sintonia con la partitura, ed ha una voce particolarmente passionale in questa registrazione, quale è Renata Tebaldi nel ruolo principale.
Il suo canto è morbido e squisito e la sua interpretazione estremamente elegante e di carattere, completamente appassionata e raffinata.
Le due arie famose “In Quelle Trine Morbide” e “Sola e Perduta Abbandonata” sono così ben rese da Renata, che debbono essere sentite per poterci credere. La voce è pura e profonda.
I duetti di Del Monaco – Tebaldi sono i punti salienti di questa incisione. Se pensate che Del Monaco è stato un cantante di solidità e “robustezza”, dovreste
ascoltare questa registrazione per rimuovere quel malinteso circa Del Monaco freddo e non passionale.
Il coro e l’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia cantano e suonano divinamente e Francesco Molinari Pradelli ha realizzato un approccio personale nel condurre questo lavoro, facendo emergere le sfumature e le emozioni con buon dettaglio e grande talento musicale.
Registrazione ottima anche se datata 1954
Renata Tebaldi

In questi primi anni ’80 le registrazioni della Deutsche Grammophone non finiscono mai fuori stampa. Questa incisione è di gran lunga la versione moderna e più drammatica.
I protagonisti: Placido Domingo, Mirella Freni, Renato Bruson, Kurt Rydl e nel ruolo minore di un musicista Brigitte Fassbaender formano un cast formidabile. La “The New Philharmonia” è condotta magistralmente da Giuseppe Sinopoli.
Il cast è di prim’ordine. interpretano le loro rispettive parti con maestria, tecnica e capacità drammatiche.
Placido Domingo e Mirella Freni nel ruolo degli amanti Manon e Des Grieux soffondono il loro canto con una misura di bel lirismo pucciniano e potere verista, offrendo una prestazione superba.
Domingo è appassionato, tormentato e la Freni è drammatica, piena di disperazione.
Se sei un fan di Mirella Freni e Placido Domingo, questa è di gran lunga la loro migliore collaborazione.
Mirella Freni

I protagonisti principali di questa registrazione, cantano splendidamente e idiomaticamente.
Sono allo zenit e scandiscono le parole così bene aiutando in tal modo l’ascoltatore nella comprensione del libretto e della partitura. Kiri Te Kanawa e José Carreras sono veterani e mostrano perché hanno guadagnato una reputazione come superstar.
Chailly è un grande direttore d’orchestra. Direi che ottiene meravigliosamente tempi stretti, fraseggio e clima.
La Decca è nota per le sue registrazioni eccezionali. Nel corso dei decenni i tecnici hanno affinato la loro capacità di catturare il suono non trascurando alcun dettaglio.
Se poi l’incisione è in DDD, il risultato è stupefacente. Un buon 5 stelle ad una performance ottima.