Puccini Giacomo

Tosca

Il segreto di un’esibizione di successo della Tosca è la tensione drammatica che collega i tre personaggi principali: la buona Floria Tosca, il suo amato Cavaradossi e il malvagio Scarpia. Affinché l’esibizione risalti ulteriormente, il pubblico deve essere convinto della natura maligna di Scarpia.

Lo Scarpia di MacNeil trasuda malignità da tutti i pori. La sua volgare passione per Tosca e la facilità con cui risolve ogni situazione con torture, aggiungono un’autentica malvagità al suo personaggio.

La voce di Placido Domingo è al massimo e ascoltarlo mentre interpreta Cavaradossi rappresenta di per sé già un motivo di interesse per questa produzione.

Hildegard Behrens è una Tosca convincente, specialmente nel drammatico “Questo è il bacio di Tosca!”. Mi sembra partecipare all’esecuzione teatrale, quando la sua voce ringhia a Scarpia, “Mori, mori, mori”. Nessun’altra Tosca si è mai liberata meglio dell’imparagonabile mostruoso Scarpia.

Il resto del cast è ottimo.
Il compianto Giuseppe Sinopoli sul podio dell’Orchestra e Coro del MET giganteggia, mettendo in luce tutte le sfumature e la drammaticità dello spartito.

Il palco, le luci, e il set sono semplicemente meravigliosi, come è abitudine al MET.

La regia di Zeffirelli è stupenda. Potete quasi odorare l’incenso, quando Scarpia si aggira per la chiesa. La scena del “Te Deum” è impressionante e oltremodo sfarzosa.

Secondo il mio modesto parere di tutte le esibizioni disponibili di Tosca, questa è la migliore attualmente disponibile, con voci, attori e cast davvero eccellenti.

Vi riporterà indietro nella storia e gli attori condivideranno con voi il loro pathos.

Questa rappresentazione non merita 5 stelle ma almeno 9 stelle. Fantastica!!!!! Imperdibile!!!!!!!!!!!

Anche questa rappresentazione è di tutto rispetto.

Riccardo Muti ottiene una meravigliosa prestazione dall’orchestra del Teatro alla Scala. I costumi e la scenografia sono davvero appropriati.

Nella prima scena, il sagrestano, gli ufficiali della chiesa minore e maggiore e l’incenso vi aiuteranno a sentirvi all’interno della Cattedrale Napoleonica.

Ho sempre creduto che affinché la Tosca abbia successo, necessiti di uno Scarpia da cui trasudi il male. Leo Nucci canta e recita molto bene, ma per me non è il massimo della malignità. Forse sarebbe meglio descriverlo come freddo e calcolatore. Similmente il compianto Salvatore Licitra (Cavaradossi) che

canta bene, ma la sua recitazione non è molto convincente. Maria Guleghina, come Tosca, canta e recita davvero bene, ma per qualche ragione non si percepisce l’amore puro tra Tosca e Cavaradossi.

Probabilmente sono ancora un po’ suggestionato a causa della precedente Tosca, la passionale Hildegard Behrens e il maligno e lascivo Scarpia di Cornell MacNeil.

Davvero una bella produzione della Tosca. Semplicemente non regge il confronto. Forse sono troppo esigente e critico.

Comunque un meritato 5 stelle anche a questa performance.

Ritengo che Tosca sia l’opera più conosciuta e più amata di tutte (beh, forse dovremmo considerare una trilogia: con la Madama Butterfly e Turandot, non 100% Puccini). Quindi piazzare un’altra offerta sul mercato potrebbe essere un rischio. Qualcuno potrebbe pensare che è stata interpretata troppo spesso.

Quando presento un’opera, guardo quanto bene sono interpretati i personaggi e la storia. La qualità dell’orchestra, il coro e il direttore devono avere una prestazione uniforme, insieme alla scenografia e certamente la direzione. Senza queste qualità, i solisti si trovano in un incubo.

Il team esperto di cantanti/attori, solisti di secondo livello, il coro, l’orchestra, il direttore, la progettazione e la costruzione, luci eccellenti, audio, riprese ed editing, la direzione video e la versione tradizionale, tutto sembra essere uniforme per qualità. Troverete una o due produzioni dove Tosca canta meglio. Ma chiedetevi: è una produzione che esibisce uno o due cantanti famosi, o è una

produzione che vuole soddisfare le intenzioni di Puccini? Per me, il canto è uniformemente buono, ma l’unità dell’esibizione è ciò che fa brillare Tosca.

La prima cosa che mi ha impressionato è il setting: ampi spazi che permettono ai cantanti/attori di fare un’esibizione sorprendente. C’è qualcosa di speciale nelle rappresentazioni live all’Arena di Verona.

Anche cantanti, poco noti al pubblico, possono realizzare un’ottima rappresentazione: questa è una superba esibizione con Marcello Alvarez (Cavaradossi) in splendida forma. La romanza “E lucevan le stelle” è fantastica.

Fiorenza Cedolins (Tosca), con la sua voce squillante e bella, rappresenta molto bene il personaggio. La recitazione è buona, ma in alcuni momenti mi sembra un po’esagerata.

Ruggero Raimondi (Scarpia), con qualche piccola imperfezione, rappresenta molto bene questo personaggio viscido e senza scrupoli.

Il finale del primo atto con il “Te Deum” è impressionante. Il resto del cast è ottimo.

Daniel Oren, veterano all’Arena di Verona, conduce con tempi stretti e con la sua solita bravura.

Concludendo vorrei esprimere solo un giudizio personale su come le cose “vanno”. E, come avrete già capito, quest’esibizione “va” davvero.

DVD raccomandato.