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BIBLIOGRAFIA

 

SPECIALE INVITO A CONCERTO

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Vincenzo Bellini

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Vincenzo Bellini fu l'ultimo prodotto della scuola napoletana. Trasferitosi a Milano, sarà completamente assorbito dall'ambiente milanese, ma quando ritornerà nel sud a visitare i luoghi della sua infanzia, dopo i trionfi de La sonnambula e di Norma, ostenterà sempre con orgoglio la sua provenienza meridionale.
Fu acerrimo rivale di Donizetti, col quale dovette spartire il successo. Entrambi si trovarono a dover lottare contro le medesime difficoltà all'estero, principalmente a Parigi dove apriva loro la strada la benefica protezione di Rossini.
La musica italiana era essenzialmente melodia e canto in contrapposizione a quella tedesca che si basava essenzialmente sulla composizione strumentale.
Bisognava fare i conti con il gusto nuovo di alcuni ambienti in cui cominciavano ad affermarsi le sinfonie di Beethoven.
Bellini scrivendo I Puritani a Parigi nel 1834, sarà ossessionato dalla preoccupazione per la strumentazione.
Quando Donizetti scrisse La figlia del reggimento, Wagner
e Schumann, insensibili alla bellezza dell'ultimo atto di quest'opera, la tratteranno come musica “per teatro dei burattini” e di conseguenza si accentuerà la frattura fra il teatro italiano e quello tedesco, in pratica fra la cultura musicale dei due paesi.
Nel Settecento il melodramma italiano fu una Repubblica e in tal modo favorì il pullulare di numerosi talenti quali Mozart e Haydn, mentre nell'Ottocento il melodramma italiano diventò una Monarchia, fondatore della quale fu Rossini.
In questo periodo emergevano anche due talenti simili che non potevano però coesistere (Donizetti e Bellini). Il fecondismo di Donizetti, oscurato in gioventù da Rossini, non poté prevalere contro la produzione lenta, rara ed insolitamente meditata ed accurata di Bellini.
Bellini per un decennio occupò un posto fondamentale nell'ambiente lirico, ma la malattia e la morte prematura gli risparmiarono lo smacco d'essere spodestato dall'irresistibile ascesa di Giuseppe Verdi.
I suoi capolavori furono le opere, per così dire, data la morte prematura, della sua maturità: (La sonnambula, Norma, e
I Puritani).
Se Bellini non fosse morto così giovane, quale artista potenzialmente sarebbe potuto diventare?
È una domanda che spesso mi pongo ed alla quale purtroppo non posso dare alcuna risposta.

Maurizio Tagliabue