Adam Charles-Adolphe

Giselle

Non avrei mai pensato che il grande Herbert von Karajan, il più brillante e carismatico direttore di composizioni sinfoniche, avesse diretto una suite dal balletto Giselle di Adolphe Adam. D’altronde seppe dirigere molto bene in seguito anche alcune selezioni dai balletti da“ IL Lago dei Cigni”, “La Bella Addormentata” e “Lo Schiaccianoci” di Tchaikovsky, quindi non è stata proprio una sorpresa. Sul podio dei mitici Wiener Philharmoniker, ci presenta una lettura dello spartito molto drammatica intervallata soprattutto nel secondo atto, da momenti di intensa dolcezza. Karajan era un grande direttore e qualsiasi spartito dirigeva risultava fantastico. I fan di Karajan, come il sottoscritto, e del balletto Giselle non rimarranno delusi.
La presente esecuzione è basata sulla strumentazione originale di Adam, e può dare all’ascoltatore un’idea del balletto, come venne eseguito alla sua prima rappresentazione. Audio ottimo anche se datato 1962.
Registrazione effettuata nel 1962 e rimasterizzata nel 1987. Altamente raccomandato.

Genesi e storia del balletto

Leggendo De l’Allemagne di Heinrich Heine, in una traduzione francese del 1835 Théophile Gautier fu attratto da una descrizione delle Wilis, bianche come la neve, che danzano instancabilmente nella foschia al chiaro di luna, e spontaneamente gli venne l’idea di crearne un balletto. Le Wilis, secondo una leggenda germanica, sono gli spiriti di giovani fidanzate che sono morte prima delle nozze. Non essendo in grado di riposare in pace nelle loro tombe, esse si svegliano a mezzanotte per mettersi a danzare con grande passione, appagando un desiderio che non hanno potuto soddisfare durante la loro vita.
Chiunque capiti di passare vicino a questi strani esseri si trova in grande pericolo: viene subito circondato dalle Wilis, e costretto a danzare fino alla morte. Benché Gautier fosse convinto dell’idea di un balletto, egli non riusciva a trovare un soggetto adatto. Finalmente una sera incontrò l’abile librettista Vernoy de Saint-Georges all’Opéra di Parigi. Entro tre giorni Saint-Georges riuscì a produrre una sceneggiatura col titolo Giselle, o le Wilis, che venne subito accettata dall’Opéra di Parigi per una messa in scena. Egli vi introdusse il tema della morte, indispensabile per la scena delle Wilis, inventando la storia di una giovane contadinella, Giselle, che s’innamora del giovane Loys, ignorando infatti che si tratti del duca Albrecht travestito. Un contadino geloso decide di svelare a Giselle l’inganno facendola impazzire. Persa la ragione, dopo una danza patetica Giselle cade morta ai piedi di Albrecht. Nel secondo atto, Giselle è convocata dalla tomba da Myrthe, la regina delle Wilis, ed è costretta ad indurre il giovane Albrecht, ormai pentito, nella danza fatale. Comunque ella riesce a salvargli la vita nel tenerlo vicino alla croce della propria tomba, quindi oltre il potere delle Wilis. All’alba, le Wilis ritornano nelle loro tombe. Giselle dà un ultimo addio al suo amante, prima di sparire per sempre dalla sua vita.

La musica fu data in commissione a Adolphe Adam, prolifico compositore di una quarantina di opere e di ben quattordici balletti. Contemporaneo di Donizetti, di Halévy e di Meyerbeer, di statura piuttosto piccola e dotato di uno spirito molto allegro, egli era anche noto per la sua grande capacità per il lavoro. Componeva molto velocemente però non c’è nulla di vero nella voce che Giselle fosse completata entro pochi giorni.
La prima rappresentazione ebbe luogo il 28 giugno 1841 all’Opéra di Parigi, con successo immediato. Entro il dicembre del 1842 Giselle fu messa in scena in Russia, con alcune modifiche rispetto alla versione originale. Alcuni anni dopo, sempre in Russia, venne messa in scena da Perrot, e da allora è apparsa regolarmente nei programmi dei teatri di Stato. Nel 1866, dopo alcune riprese, Giselle venne tolta dal repertorio dei teatri di Parigi, e non fu riscoperta fino al
1924. La maggior parte delle produzioni di Giselle di oggi sono quindi di origine russa, e inevitabilmente vi sono stati parecchi cambiamenti nella coreografia e nell’ordine delle scene, oltre a vari tagli e aggiunte alla partitura originale.

Traduzione Decca 1987.

Herbert von Karajan

Richard Bonynge, oltre ad aver inciso opere eccellenti (Norma-Puritani- Sonnambula-Faust-Escarmonde-La Traviata ecc..), è anche un ottimo esecutore di balletti. In una intervista ha affermato che Adolphe Adam è il suo compositore preferito e questa registrazione testimonia il grande affetto per questo spartito. Questa incisione è nella versione integrale e la prima volta che l’ho ascoltata sono rimasto entusiasta.

Sotto la conduzione di Bonynge l’Orchestra della Royal Opera House suona con brillantezza, dolcezza e dinamicità. La prime incisioni digitali degli anni 80’ in casa DECCA sono stupende: suono pulitissimo, presenza orchestrale e strumenti ben dettagliati. Grazie a tutte queste caratteristiche questi 2 CD sono ultraraccomandati.

Registrazione effettuata nel 1987 e rimasterizzata nel 1996.
Richard Bonynge