Liszt Franz

Concerto n. 1 per pianoforte e orchestra

Questa registrazione risale al 1968. Martha Argerich e Claudio Abbado, entrambi molto giovani, hanno perfettamente interpretato la maestosa grandezza dell’allegro e la quieta profondità degli adagio in questi due concerti per pianoforte. Sono rimasto estremamente colpito dalla chiarezza dell’audio, soprattutto perchè si tratta di una registrazione analogica di sessanta anni fa. L’equilibro tra l’orchestra e il solista è tra i migliori che abbia mai sentito in tante versioni del concerto di Chopin che possiedo. Mi è immensamente piaciuto Liszt. Lo stile scintillante della Argerich è un puro piacere da ascoltare e Abbado tira fuori il meglio dalla London Symphony Orchestra. In entrambe le partiture l’orchestra e il solista, si completano alla perfezione.
La stupefacente qualità audio di questa registrazione può essere dovuta in parte dal fatto che è avvenuta presso la Wahthamstow Town Hall, nella periferia di Londra. Secondo le note del CD questa location era stata scelta appositamente perché l’acustica di questa sala d’incisione era molto buona. CD Raccomandato senza alcun dubbio e con grande entusiasmo. Registrazione effettuata nel 1968 e rimasterizzazione eseguita nel 1985.

Liszt iniziò a comporre intorno al 1830 tre grandi lavori per pianoforte e orchestra: i due concerti e Totentanz. Tuttavia la gestazione di queste opere fu lunga e travagliata: esse infatti apparvero nella loro stesura definitiva rispettivamente nel 1857, 1861 e 1859. Per quel che riguarda il concerto in mi bemolle maggiore, gli abbozzi risalgono al 1830, mentre la prima versione completa è solo del 1849; il compositore rivide la partitura più volte prima della pubblicazione presso l’editore C. Haslinger di Vienna nel 1857. La prima esecuzione avvenne il 17 febbraio 1855 al castello di Weimar con Liszt stesso al pianoforte e l’orchestra diretta da Hector Berlioz.

Claudio Abbado

Il Concerto in mi bemolle di Liszt, parimenti ad altri concerti composti negli Anni ’40, rappresenta una svolta nella storia del concerto per pianoforte e orchestra: esso segna l’abbandono dello schema del concerto in tre movimenti con l’introduzione di uno Scherzo dopo il tempo lento come nella sinfonia; per questo tipo di concerto Henry Litolff coniò l’espressione «Concerto symphonique» ed esso costituì il modello per il Seondo Concerto in si bemolle maggiore di Johannes Brahms. Liszt nel concerto affronta il problema di mediare la struttura del pezzo caratteristico e della parafrasi pianistica con l’idea della grande forma sinfonica.

Fryderyk Chopin – Concerto n. 1 per pianoforte e orchestra

La stesura del Concerto in mi minore impegnò Chopin tra il marzo e l’agosto del 1830: la conferma che egli scrivesse il primo movimento in tale periodo la si rinviene nella lettera del 27 marzo allo stesso Wojciechowski al quale, in un’altra lettera del 25 maggio, viene riferito che il Rondò conclusivo era allora in gestazione. Da un’altra lettera del 31 agosto al medesimo destinatario si apprende che in quel mese Chopin si era proposto di far una prova d’insieme di tale partitura con un quartetto d’archi nella casa dei genitori, “allo scopo di familiarizzare gli strumentisti non solo con la lettura del testo ma anche col genere di interpretazione più adatto”. Qualche giorno dopo, alla metà di settembre, Chopin comunicò a Wojciechowski che la prova aveva avuto luogo e che era “abbastanza soddisfatto ma non troppo”. Assai importante è un’altra lettera allo stesso amico, quella del 22 settembre, in cui il compositore ebbe a confessare: “Ora si tratta di suonare in pubblico il Concerto e mi trovo nel medesimo stato in cui ero quando ignoravo tutto del pianoforte. C’è bisogno d’una esecuzione speciale… Il Rondò fa effetto e l’Allegro è buono…”. La prima esecuzione assoluta del Concerto in mi minore coincise con l’ultima esibizione in pubblico di Chopin prima della sua partenza dalla Polonia, e si svolse al Teatro Nazionale di Varsavia l’11 ottobre 1830 con l’orchestra diretta da Warlo Ewasio Soliwa.

Martha Argerich