Mozart Wolfgang Amadeus

Overtures

Le Nozze di Figaro, K. 492 – Die Zaberflote, K. 620 – La clemenza di Tito, K. 621 – Lucio Silla, K. 135 – Die Entfhrung aus dem Serail, K. 384 –
Don Giovanni, K. 527 – Idomeneo, K. 366 – Così fan tutte, K.588 – Der Schauspieldirektor, K. 486

Ho acquistato questo CD da circa 20 anni e costantemente lo ascolto con grande piacere. Ottima performance costituita dalle più belle Overtures operistiche mozartiane interpretate con grazia, brillantezza e drammaticità da Sir Neville Marriner sul podio dell’Academy of St. Martin in the Fields.
Marriner trova i tempi e gli accenti giusti e rende ogni spartito particolare e memorabile. Registrazione eccezionale in DDD effettuata nel 1982. Altamente raccomandato per non dire imperdibile!

Mozart “Ouverture”

Una serata all’opera non è sempre stata l’impegno serio che è oggi. In passato il pubblico che andava all’opera, soprattutto per divertirsi e incontrare gli amici, faceva un tale rumore che a malapena si riusciva a sentire l’inizio della musica. Per ovviare a questo, i compositori svilupparono l’ouverture (letteralmente l'”apertura”) nella quale gli strumentisti attaccavano con alcuni fragorosi accordi per mettere le conversazioni a tacere e attirare l’attenzione, come fa un giudice con il martelletto.
Questi accordi diventarono gradualmente un movimento completo e indipendente, seguito da una parte più pacata e poi da un brano finale forte con un tempo rapido per far crescere l’eccitazione del pubblico all’avvicinarsi dell’alzata del sipario.
Eccezion fatta per la Francia dove venne adottato un stratagemma diverso, questa ouverture in tre parti (chiamata allora in Italia, come oggi d’altronde, Sinfonia) divenne quasi universale all’inizio del Settecento.
Il Lucio Silla di Mozart ne è un esempio perfetto, mentre l’ouverture del Die Entfuhrung aus dem Serail ne modifica la struttura inserendo un movimento lento in mezzo a quello brioso.
Nel 1767, Gluck introdusse un nuovo tipo di ouverture per la sua opera Alceste. Egli era dell’opinione che l’ouverture doveva, non solo mettere a tacere il pubblico, ma anche calarlo nell’atmosfera del dramma che si sarebbe svolto poco dopo.
Che Mozart fosse dello stesso parere lo si può vedere paragonando l’ouverture gioiosa e dirompente delle Nozze di Figaro, una delle sue opere buffe predilette, con il linguaggio musicale nobile e intriso di dignità dell’ouverture del Don Giovanni, con il suo titolo moraliazzante e tragico Il dissoluto punito.
Come è noto, questa precisazione del compositore sul tema è preziosa perché, nonostante una trama macabra in cui l’eroe viene trascinato a forza all’inferno da una statua diventata viva per l’occasione, il Don Giovanni viene classificato (per ragioni tecniche) come opera buffa, un’opera comica!
Tutte le ouverture comprese nella presente registrazione, a parte tre, sono orchestrate allo stesso modo, ossia con un paio di flauti, oboi, clarinetti, fagotti, corni, trombe e timpani e con archi.
Le tre eccezioni sono Die Zauberflote con tre tromboni aggiunti, Lucio Silla con un numero minore di flauti, clarinetti e fagotti e, infine, Die Entfuhrung aus dem Serail in cui, nei brani esterni, i flauti sono sostituiti da un unico ottavino ed i timpani sono corredati da cimbali, triangolo e grancassa per rendere meglio l’atmosfera turca dell’azione.
Questa formazione orchestrale comprendente otto strumenti a fiato, quattro ottoni, strumenti a percussione ed archi, era superiore all’epoca a quella considerata normale per la sinfonia da concerto, la quale si limitava a due oboi, due corni e ad archi, con un fagotto come parte del gruppo dei bassi.
I teatri lirici erano allora in grado di ospitare orchestre più consistenti e quindi i compositori ne approfittarono per aggiungere colore strumentale alle proprie opere.

Sir Neville Marriner

Molto spesso, persino nelle ouverture ben sviluppate mozartiane, l’orchestra al completo sembra sprecata, essendo la musica altrettanto incisiva con un numero minore di strumenti; era quindi abbastanza corrente il fatto di avere delle ouverture a più movimenti – tra cui le prime scritte da Mozart – staccate delle relative opere ed eseguite come sinfonie da concerto con un’orchestra ridotta.

Le nozze di Figaro, K. 492

Il libretto è un adattamento della commedia di Beaumarchais Le mariage de Figaro, ad opera di Lorenzo da Ponte. Mozart iniziò la composizione alla fine dell’ottobre 1785 e completò i quattro atti il 29 aprile dell’anno successivo. Due giorni dopo ebbe luogo la prima esecuzione al Burgtheater di Vienna. L’ouverture in re maggiore comprende un unico movimento, Presto, in forma sonata senza sviluppo. Particolarmente degno di nota è il passaggio eseguito dal basso che porta al terzo tema, tema in cui questo stesso strumento si aggrega poi con slancio.

Die Zauberflote, K. 620

Questo Singspiel in due atti venne composto nel luglio 1791 a Vienna; tuttavia l’ouverture in mi bemolle fu scritta appena due giorni prima della “première” al Theater auf der Wieden il 30 settembre. Mozart ritorna allo stile francese per l’Adagio iniziale dell’ouverture che, con il suo ritmo fortemente marcato, porta infine all’Allegro che inizia a mò di fuga. Nella parte centrale, un cambiamento in Adagio ricorda la lenta introduzione in tre gruppi di accordi di sviluppo.

La clemenza di Tito, K. 621

Per questa sua ultima opera, scritta appena tre mesi prima della sua morte, Mozart scelse un libretto di Caterino Mazzola secondo Metastasio e lo portò a termine il 5 settembre 1791. La prima esecuzione ebbe luogo l’indomani al Teatro Nazionale di Praga, in occasione delle celebrazioni per l’incoronazione del re di Baviera, Leopoldo II. La fredda brillantezza di questo unico movimento Allegro in do maggiore è il netto contrasto con la dolcezza umana e piena di grazia del Concerto per clarinetto composto immediatamente dopo.

Lucio Silla, K. 135

Mozart si mise a lavorare sull’opera “Lucio Silla” a Salisburgo all’inizio del novembre 1772 per preparare il suo viaggio in Italia e la portò a termine a Milano dove essa fu eseguita al teatro Regio Ducale il 26 dicembre dello stesso anno, durante le festività per il matrimonio dell’arciduca Leopoldo di Toscana. Il successo fu immediato. L’ouverture infatti è una sinfonia in re, con due movimenti Molto allegro che inquadrano un Andante in la maggiore per due oboi ed archi. Il primo movimento introduce un tema che venne poi ripreso con
una forma modificata ma pur riconoscibile sette anni più tardi nella Sinfonia n. 32 intitolata, forse in modo significativo, “Ouverture nello stile italiano”. Eppure, in entrambi i lavori, il ricorso ad un potente crescendo indica l’influenza di Mannheim piuttosto di quella della scuola italiana. Il finale dell’ouverture del Lucio Silla è tuttavia un vortice molto italianizzante di un movimento in 3/8.

Die Entfuhrung aus dem Serail, K. 384

Questa opera comica in tre atti fu scritta tra il 29 luglio 1781 e il 29 maggio 1782 ed eseguita per la prima volta al Burgtheater di Vienna il 16 luglio 1782. Nel bel mezzo del Presto in do maggiore, pieno di gioia e dagli accenti mediorientali, si inserisce un Andante dolce nel quale l’ottavino cede il passo ai flauti. Questo preannuncia l’aria di Belmonte sul quale si apre l’opera, trasponendola però nella chiave minore. Successivamente ritorna il Presto per riassumere tutto quanto è stato annunciato dall’inizio.

Don Giovanni, K. 527

Come nell’ouverture dell’opera Die Zauberflote, Mozart sceglie una lenta introduzione (Andante in re maggiore). Le sue linee cromatiche, i ritmi sincopati nonché l’uso aggressivo degli ottoni e tamburi sono ricchi di presentimenti, atmosfera che viene annullata poi dal brillante Molto allegro in re maggiore in forma sonata con un lungo sviluppo costruito soprattutto sul secondo tema, ma con una falsa ed inaspettata riesposizione. L’opera fu completata a Praga il 28 ottobre 1787 ed eseguita l’indomani al Teatro Nazionale.

Idomeneo, re di Creta, ossia: Ilia ed Idamante, K. 366

Nel 1712, il poeta francese A. Danchet scrisse in collaborazione con il compositore A. Campra un’opera intitolata Idomènèe, la quale servì di base al libretto che Gianbattista Varesco dette a Mozart nell’autunno del 1780. L’opera fu completata nel gennaio successivo ed eseguita all’Hoftheater di Monaco il 29 dello stesso mese. L’ overture è un movimento in re maggiore, in forma sonata, nematicamente ben sviluppato.

Cos’ fan tutte, ossia (sic) la scuola degli amanti, K.588

Si tratta di una farsa leggera portato a termine poco tempo prima della sua prima esecuzione al Burgtheater di Vienna il 26 gennaio 1790. Per introdurla, Mozart creò una leggiadra ouverture in do, caratterizzata dal cicaleccio degli archi e dei fiati con interventi sincopati dei tutti.

Der Schauspieldirektor, K. 486

Questa opera corta in un atto venne composta nel 1786 in occasione di una festa data il 7 febbraio dall’imperatore Giuseppe II per il duca Alberto von Sachsen- Teschen al palazzo di Schonbrunn. Per una così semplice trama – un direttore di teatro che concede un’audizione a due cantanti femminili – l’ouverture in do maggiore è inaspettatamente sofisticata, ma si intuisce il divertimento del compositore mentre lo sviluppo affronta difficoltà di proporzioni quasi “Sturm und drang”.

Robert Dearling, 1982
(traduzione: S. Salessy – A. C. Cerasi)

Orchestra Academy of the Saint Martin in the Fields