Mussorgsky Modest

Khovanshchina

“Khovanshchina” è raramente messa in scena o registrata, specialmente se comparata a “Boris Gudonov”, forse perchè è un po’ lenta e la trama è difficile da seguire a meno che non si conosca bene la storia della Russia. Ho avuto

notevoli difficoltà a seguire tutto il contenuto, per la mancanza di sottotitoli in italiano, la difficile ricerca di altri sottotitoli esistenti e l’eccessiva durata.
Quest’esibizione, tuttavia, offre un forte sostegno alle sempre più frequenti rappresentazioni moderne.

Il canto è nel complesso eccellente: i ruoli principali e secondari sono ben cantati e recitati, anche se i movimenti sono molto lenti. Ne consegue un’opera abbastanza statica.
Il coro, eccezionale, svolge una funzione principale in questa monumentale opera. Claudio Abbado, molto giovane, è davvero brillante e l’orchestra suona a sua volta meravigliosamente.
La produzione è moderna ma almeno nessun Eurotrash con spostamenti in un parcheggio nel Bronx o in una stazione ferroviaria di Berlino.
Il setting è efficace e i costumi sono belli. Consigliato solo a coloro che conoscono bene quest’opera e a coloro che amano produzioni moderne.