Strauss Richard

Der Rosenkavalier

Questa registrazione rimane, secondo il mio modesto parere, il miglior “Der Rosenkavalier” inciso nel 1957 ed è una delle registrazioni d’opera molto preziose dato che purtroppo la EMI originale non esiste più
Il ritratto della Marescialla della Schwarzkopf stabilisce lo standard elevatissimo di questa produzione. Elisabeth Schwarzkopf ritrae in modo dettagliatamente sconcertante una Marescialla giovane e attraente, triste e spaventata, saggia e generosa. La Schwarzkopf è circondata da un cast stellare.
Christa Ludwig nel recitare e cantare Ottavia è estremamente convincente.
Teresa Stich-Randall, col suo canto dolce, rappresenta una Sophie ideale e Otto Edelmann è un caratteristico Barone Ochs.
Karajan, sul podio della gloriosa Philharmonia Orchestra e Chorus, col suo proverbiale carisma, ci offre una lettura dello spartito molto emozionante.

Il trasferimento al CD è stato fatto a partire dai nastri analogici originali registrati nel 1956. L’opera espone, di tanto in tanto, alcuni suoni mistici, ma c’è un grande senso di realtà e in generale il suono è notevole.
Il produttore, Walter Legge, ha dichiarato che “è un miracolo”, quando ha ascoltato l’opera per la prima volta.
Non potrei essere più d’accordo con il suo commento. I tecnici della EMI sapevamo molto bene il valore di questa incisione. L’audio è addirittura in Stereo
Imperdibile!!!!!!
Herbert von Karajan

Hofmannsthal stesso scrisse nel 1927 una prefazione al Cavaliere della rosa, che in quel tempo era già diventato il più grande successo della sua collaborazione con Strauss. Secondo le sue indicazioni, la scaletta venne creata nel marzo del 1909 a Weimar a colloquio con il suo amico il conte Harry Kessler, al quale è dedicata la prima edizione. A causa di questa dedica l’amicizia tra Kessler e Hofmannsthal vacillò. Kessler, che giudicava (probabilmente a ragione) il suo contributo alla creazione molto maggiore di quanto Hofmannsthal volesse ammettere, insistette sulla denominazione “collaboratore”, mentre Hofmannsthal nella prima versione lo citava semplicemente come “aiutante”. Hofmannstahl alla fine si adeguò a scrivere: “Dedico al Conte Harry Keßler questa commedia, che deve molto alla sua collaborazione”. Ancora oggi si discute su quanta parte del Cavaliere della rosa si debba a Keßler.
Dopo la stesura del libretto Hofmannstahl si recò a Berlino, per sottoporre a Strauss un progetto per un’opera comica. “Il suo ascolto fu realmente fertile. Potei sentire come egli distribuiva musica ancora informe a materia appena dotata di forma”. Il successivo lavoro comune ebbe luogo nei successivi due anni attraverso scambi di lettere; Strauss ne parla il 16 maggio del 1910, quando è sul punto di cominciare la composizione del terzo atto. La stesura del testo fu completata nel giugno 1910, dopodiché Hofmannsthal lavorò ad esso
sporadicamente, con l’intento di concludere la composizione dell’opera. Nel gennaio del 1911 essa poté essere rappresentata presso l’Hofoper di Dresda.
Il testo dell’opera si differenzia in alcune parti dalla prima stesura dell’opera: esso è più breve, alcuni elementi sono mutati d’ordine e modificati, altri sono ampliati in nome della musica
Regine Crespin

L’opera venne eseguita la prima volta il 26 gennaio 1911 alla Semperoper di Dresda (allora chiamata Königliches Opernhaus) diretta da Ernst von Schuch. L’opera ottenne subito un successo clamoroso, e dopo la prima viennese di poco successiva, Strauss venne dichiarato “cittadino onorario” di Vienna. Al Wiener

Staatsoper la première è stata l’8 aprile dello stesso anno diretta da Franz Schalk e da allora ha avuto novecentosettantacinque rappresentazioni.
La prima esecuzione in Italia avvenne il 1o marzo 1911 al Teatro alla Scala di Milano sotto la direzione di Tullio Serafin con Lucrezia Bori nella traduzione italiana di Ottone Schanzer. Si ebbero fischi e contestazioni, perché una parte del pubblico ritenne la parte dei due intriganti Valzacchi e Annina (nomi italiani) offensiva. Perciò Strauss li modificò in Rys-Galla e Zephyra, nomi levantini. Può perciò ancora oggi capitare di trovare nei libretti questi due nomi.
Altra esecuzione di tutto rispetto
E ‘meraviglioso ascoltare ed essere realmente coinvolti nella registrazione.
Regine Crespin era, naturalmente, una grande Marescialla che sapeva esattamente come ritrarre questa donna dalle mille sfaccettature.
Manfred Jungwirth nel personaggio di Ochs ci regala, con la sua voce squisita, anche un accento autenticamente viennese.
Yvonne Minton ritrae Ottavia in modo credibile.
Conclude la performance Helen Donath con una bella rappresentazione di Sophie.
Pensate cose fu capace di introdurre in questo meraviglioso spartito Richard Strauss: una romanza in italiano” Di rigor armato seno”, che in questa produzione è cantata splendidamente dal nostro Luciano Pavarotti.
Georg Solti sul podio dei Wiener Philharmoniker e del Konzertvereinigung Wiener Staatsopernchor conduce questa musica come se vi vivesse dentro. Questi splendidi orchestrali sono cresciuti con questa musica nelle orecchie per tutta la vita e possono mettere in scena quest’opera ad occhi chiusi.
Audio perfetto come al solito in casa DECCA. Altamente raccomandato.