Strauss Richard

La Donna senz’ombra

La scrittura dell’opera comincia nel 1911. I primi abbozzi di Hofmannsthal per il libretto sono basati su uno scritto di Johann Wolfgang von Goethe, Conversazione di tedeschi emigranti (1795). Hofmannsthal sfrutta liberamente il materiale di Goethe, aggiungendo l’idea di due coppie, l’imperatore e la consorte, che arrivano da un regno fantastico, e il tintore con la moglie, che

invece appartengono al mondo ordinario. Hofmannsthal attinge anche a racconti da Le mille e una notte, alle fiabe dei fratelli Grimm, e cita addirittura il Faust di Goethe.
L’opera è concepita come una fiaba, sul tema dell’amore benedetto dalla nascita di bambini; Hofmannsthal, nelle sue lettere, la paragona al Flauto Magico di Mozart, poiché presenta una struttura simile, con due coppie.
Anche Strauss comincia immediatamente a comporre; lui e Hofmannsthal lavorano parallelamente su musica e parole, ispirandosi a vicenda. Strauss è soddisfatto del testo di Hofmannsthal, ma gli chiede di riscrivere molti passaggi per aumentarne il carattere drammatico. Il librettista si oppone fermamente, preoccupato di non rovinare il simbolismo che è sotteso al libretto. L’opera è conclusa nel 1915, durante la Prima guerra mondiale, ma deve aspettare fino al 1919 per essere rappresentata.
La nascita dell’opera, spesso travagliata, è ben documentata nella loro corrispondenza epistolare. Lo stesso Strauss definisce l’opera la sua “figlia del dolore” (la chiama perfino Die Frosch, che in tedesco significa “rana”, da Die Frau ohne Schatten). La complessità del testo e il trauma della guerra rendono la composizione un compito difficile, e Strauss è anche insoddisfatto dalla prima produzione. Musicalmente La donna senz’ombra è una delle più complicate e colorate di Strauss. In contrasto con Salome e Elektra, più svelte e scorrevoli, questa include lunghi monologhi e scene prolungate. La rappresentazione dell’opera rimane una sfida, anche per grandi compagnie e orchestre, dal momento che richiede cinque grandi solisti nei ruoli principali e interpreti esperti per i ruoli secondari, una grande orchestra e scenografie elaborate.
Anche la scenografia, appunto, è elaborata e impegnativa, ricca di cambi di scena ed effetti speciali. Scene particolarmente complesse da rappresentare sono, ad esempio, le voci infantili che sembrano uscire da pesci che friggono in padella, e la cascata dorata nel finale. Pochi teatri e compagnie sono in grado di rispondere a queste richieste. Nel 1946 Strauss scrive un pezzo per orchestra in un movimento, la Fantasia sul Die Frau ohne Schatten, basata sui punti salienti dell’opera e rappresentata a Vienna nel 1947.
Il ruolo dell’Imperatrice richiede un soprano drammatico che sia capace di coloriture estese e passaggi che contengono trilli, corse, e un Re alto (e questo solamente nel primo assolo dell’Atto I). Allo stesso modo tutti i tenori che interpretino il ruolo dell’Imperatore devono essere capaci di gestire numerosi passaggi al limite dell’estensione acuta, in particolare nel lungo assolo dell’Atto II. Il ruolo della nutrice si colloca principalmente nell’estensione da contralto, ma sfora spesso in note più acute. Anche la moglie del tintore richiede un
soprano con una potenza vocale enorme, tale da poter essere sentita sopra i forti passaggi orchestrati. Il tintore è il ruolo principale meno impegnativo, ma anche in questo caso l’orchestrazione è molto pesante e richiede un baritono con sufficiente energia per sostenere la notevole durata dell’opera: tre ore e quindici minuti.
Eva Marton

La produzione di questo DVD è di qualità eccellente, grazie alla Universal Music’s new company. Spero che le altre aziende, soprattutto la Kultur e la VAI possano imparare da questa.
Ma ora parliamo dell’esibizione. Georg Solti è ormai una conferma per le registrazioni delle opere di Richard Strauss. A parer mio, Die Frau ohne Schatten è tra le sue migliori! La sua direzione unica e a volte bizzarra conferisce a quest’opera un fascino eterno. In molti interludi dell’orchestra (durante i cambi di scena), Georg Solti mantiene la suspense molto alta. La Vienna Philharmonic Orchestra risponde con i colori ricchi degli archi e dei strumenti a fiato. La scenografia è magica. I cambi di scena sono senza interruzioni e la decorazione scenografica di ogni singola scena è veramente di buon gusto e molto elaborata.
Per quanto riguarda i solisti, penso che Eva Marton è la migliore star di questa produzione. Le sue capacità naturali vocali oltrepassano l’orchestra e vengono da essa filtrate chiaramente. Sembra avere una potenza infinita. Non è solo potenza, ma potenza unita alla bellezza. La sua voce si sposa perfettamente con un ruolo femminile imponente (Seine Frau). La recitazione della Marton è un piacere da osservare, come in molte altre opere. Marjana Lipovsek nelle vesti della nutrice (Die Amme) è la sorpresa di questa produzione. Sia il canto che la recitazione sono di altissima qualità. Cheryl Studer come imperatrice (Die Kaiserin) con la sua voce dolce fa suo il personaggio. La sua scomparsa dal mondo lirico negli ultimi anni è davvero un gran peccato. Robert Hale nel ruolo di Barak (il tintore) e Thomas Moser (Der Kaiser) sono davvero ben scelti. Il resto del cast è eccellente. Non ho trovato nessun difetto nei ruoli principali in questa produzione. La trama è molto elaborata e i sottotitoli in italiano (miracolo!) aiutano moltissimo la comprensione.
Raccomando di cuore questo DVD a tutti coloro che amano l’opera e soprattutto ai fan, come il sottoscritto, di Richard Strauss. Buon ascolto.