Bela Bartok

Il Castello di Barbablù

C’è qualcosa di magico nell’opera in un atto di Bela Bartók “A kékszakkallúHercegVára” (Il castello del duca Barbablù) che è difficile da descrivere.

Il lavoro è per grande orchestra, mezzosoprano e basso. Pur contenendo una gran quantità di drammaticità/teatralità, Bartók è riuscito a condensare in questa breve opera in un atto, un capolavoro di tutto ciò che può essere considerato opera – il matrimonio di musica e teatro, nessuno dei quali può essere considerato singolarmente.

Le versioni in concerto sono emozionanti tanto quanto della messa in scena: è l’orchestra che dipinge il paesaggio e crea l’atmosfera per questa storia agghiacciante.
Esistono numerose registrazioni molto buone di questo lavoro, ma questa nuova versione registrata dal vivo nel 1996, nella quale Bernard Haitink dirige l’Orchestra Filarmonica di Berlino, con Anne Sofie von Otter nel ruolo di Judith e John Tomlinson nel ruolo di Barbablù, sembra raggiungere lo zenit.
Il risultato è mozzafiato, una performance di bravura equamente distribuita tra i cantanti, l’orchestra e il direttore d’orchestra. È un capolavoro di creatività, di performance e arte di registrazione.

Bernard Haitink