Gioacchino Rossini

Il Barbiere di Siviglia

Il Barbiere di Siviglia di Rossini è un’opera comica dove gli artisti e il pubblico si divertono quasi dall’inizio. Nella sua prima rappresentazione il divertimento era cestinare il lavoro, ma ciò era dovuto più di ogni altra cosa alla gelosia tra i vari compositori operistici.
Tutti gli amanti dell’opera hanno le proprie performance preferite. Ci sono fan, come il sottoscritto, che prediligono la versione della Callas di “Una voce poco fa” ritenendo che sia l’unica interpretazione autorevole con i suoi trilli e abbellimenti (essendo un grande estimatore di Maria mi comprenderete).
L’elenco dei baritoni che hanno affrontato il ruolo di Figaro è infinito.
Nell’opera lirica il baritono rappresenta, salvo rare eccezioni, la personificazione del male, figure scure o al massimo padri perduti che a volte sono tetri e maligni.

Al contrario in questa magnifica composizione rossiniana, il baritono rappresenta un personaggio burlone e amante del divertimento.
Sesto Bruscanti rappresenta Figaro e nell’aria “ Largo al factotum” è estremamente brillante.
Victoria de los Angeles è una Rossina meravigliosa.
Luigi Alva nel ruolo di Almaviva, uno dei suoi ruoli più noti, ha la voce luminosa e ariosa necessaria per il ruolo che ricopre.
Ian Wallace e Carlo Cava, rispettivamente nei ruoli di Bartolo e Basilio, cantano molto bene, mettendo in piena luce la personalità dei personaggi.
Fin dall’inizio, Vittorio Gui dirige la Royal Philharmonic Orchestra e il Glyndebourne Festival Chorus mettendo in risalto sfumature spesso ignorate in altre esecuzioni e completa l’intera performance che, secondo il mio modesto parere, si colloca tra le migliori esecuzioni attualmente disponibili.
Registrazione eccellente. Altamente raccomandato.
Registrazione effettuata nella sede della Royal Philharmonic Orchestra nel 1963 e rimasterizzata nel 1994.

Maria Callas non è certo una cantante che di solito si associa a ruoli comici e spensierati, ma eccelle ne Il Barbiere. È deliziosamente impudente e civettuola, e, naturalmente, canta splendidamente.
Luigi Alva, come al solito, eccelle nel ruolo del Conte d’Almaviva.
Tito Gobbi rappresenta Figaro. Non riesco ad associare a questo meraviglioso cantante, una parte così frivola e maliziosamente intrigante, ma la sua interpretazione di Figaro mi ha convinto. Il suo “Largo al factotum” è una prova eloquente.
Alceo Galliera, un direttore pressoché sconosciuto, sul podio della Philharmonia Orchestra and Chorus conduce questa meravigliosa partitura, molto bene.
La registrazione è buona e lo è maggiormente in un favoloso cofanetto pubblicato recentemente dalla EMI, comprendente tutte le registrazioni effettuate in studio da Maria, masterizzate a 24 bit.

Hermann Prey come Figaro è semplicemente fantastico. La sua interpretazione di “Largo al factotum”, numero introduttivo al primo atto e, probabilmente l’aria da solista più celebre scritta da Rossini, è favolosa. Teresa Berganza, è una Rosina dispettosa e civetta e nella famosa romanza “Dunque io son”, è memorabile.
Luigi Alva, nel suo ruolo convenzionale, è molto convincente Il resto del cast è ottimo.
Eccezionale la direzione di Claudio Abbado sul podio della London Symphony Orchestra. Eloquente la famosa Ouverture e la tempesta di fulmini del secondo atto. Registrazione ottima.
CD raccomandato.