Verdi Giuseppe

Aroldo

Stiffelio aveva provocato l’intervento della censura a causa della storia incentrata su un pastore protestante tradito dalla moglie. Inoltre l’ambientazione tedesca non incontrava i gusti del pubblico italiano, anche se, come nota Julian Budden, l’opera ebbe comunque una limitata circolazione con il titolo cambiato in Guglielmo Wellingrode e col protagonista trasformato in primo ministro. Nel 1852 Verdi aveva rifiutato la proposta di scrivere un nuovo ultimo atto per il Wellingrode, ma nella primavera del 1856, in collaborazione con lo stesso librettista, Piave, decise di rivedere la storia e di apportare piccole modifiche e aggiunte alla musica.
La revisione fu ritardata fino al marzo del 1857, a causa della preparazione della versione parigina del Trovatore e del lavoro di Verdi con Piave per il Simon Boccanegra. Quando il lavoro su Aroldo ebbe inizio, la prima rappresentazione venne pianificata per il successivo mese di agosto. L’ispirazione per l’ambientazione in Gran Bretagna nel Medioevo e per i nomi dei personaggi, il principale dei quali, Aroldo, divenne un crociato appena

tornato dalla Terra Santa, fu trovata in Harold: Last of the Saxon Kings, un romanzo di Edward Bulwer-Lytton; ma sono presenti anche suggestioni, variamente mescolate, da lavori di Walter Scott, in particolare The Betrothed del 1825 e La donna del lago (The Lady of the Lake) del 1810.
Montserrat Caballé

Considerevoli cambiamenti vennero apportati a Stiffelio. Il più importante fu l’aggiunta del quarto atto, con materiale che spinse il direttore Mariani a descriverlo all’editore Tito Ricordi come «una cosa stupenda; trovi una tempesta in esso con Coro pastorale, ed un Angele Dei trattato a canone di una

fattura musicale felicissima». Lina divenne Mina; Stiffelio, come già ricordato, divenne Aroldo; Stankar fu trasformato in Egberto e Jorg, il basso, in Briano.
Quando Aroldo fu pronto per essere rappresentato, Ricordi avrebbe voluto Bologna come luogo della prima, ma Verdi era invece orientato per Rimini, che alla fine fu la prescelta. Più tardi l’opera fu rappresentata anche a Bologna, e successivamente a Torino e Napoli. L’accoglienza fu molto varia, e in particolare la rappresentazione a Napoli del 1859 si risolse in un fiasco. Fu soprattutto il pubblico, più che la censura, a trovare il lavoro inaccettabile, poiché la trasposizione di tempi e personaggi rispetto allo Stiffelio aveva minato la solidità dell’impianto drammatico.
Il cast di quest’opera è ottimo e rappresenta gli artisti nel fiore degli anni.
Montserrat Caballé è al top della forma. Il canto ben dosato e drammatico della voce rende il personaggio di Mina totalmente credibile e angosciante.
Juan Pons nel ruolo di Egberto e Ginfraco Cecchele nel ruolo di Aroldo sono impressionanti e i duetti con la Caballé sono emozionanti.
Il resto del cast è buono.
La direzione di Eve Queler, un direttore poco conosciuto, sul podio dell’Opera Orchestra Of New York è ottima.
Veramente una delle registrazioni Live più buone.
Vale la pena sentirla ripetutamente.
L’audio è buono ma il suono non risulta ben equilibrato.
Registrazione Live effettuata in Carnegie Hall, New York 8 Aprile 1979 Raccomandato.