Verdi Giuseppe

Don Carlo

Premetto che quest’opera dopo “Otello” è la mia preferita tra le numerose opere verdiane, per la sua monumentalità, per le vaste romanze inserite e per la estrema bellezza musicale.
Don Carlo ha tutti gli ingredienti che fecero di Verdi l’emblema nazionale.
Verdi: il tema conflittuale del rapporto padre-figlio, il suo disprezzo per il clero, la sua ammirazione per l’uomo comune e gli oppressi, i tabù sessuali del tempo, e gran parte della sua migliore musica scritta per non uno, non due, ma tre baritoni bassi! Questo e altro è inserito in questo splendido spartito.
Il baritono Dietrich Fischer-Dieskau è la vera Star di questa incisione nel ruolo di Rodrigo. Fisher-Dieskau ha avuto una voce perfetta per i Lieder tedeschi, non era in alcun modo un baritono verdiano, ma il ruolo di Rodrigo è diverso dagli altri ruoli per baritono del repertorio verdiano, ai quali si associano sempre parti maligne, vendicatrici e perfide (Jago in “ Otello” per citare l’esempio più eclatante) Rodrigo è un super bravo ragazzo, ossessionato

dall’idea di liberare gli oppressi fiamminghi dall’oppressione spagnola ed infatti viene ucciso in nome di questo ideale. Questo ruolo gli calza a pennello. La luce, la qualità lirica della sua voce baritonale offre un contrasto superbo con il baritono russo Nicolai Ghiaurov che recita brillantemente un’interpretazione ineguagliabile del testardo, ultra conservatore e stupido re Filippo.
Carlo Bergonzi, secondo il mio modesto parere, il miglior tenore verdiano, con il suono dolce e straziante della sua voce è un perfetto Don Carlo che da fidanzato di Elisabetta si trova poco dopo ad essere figlio, per un matrimonio combinato.
Renata Tebaldi in questa registrazione è quasi alla fine della sua carriera e la sua voce risente un certo logorio. Comunque averne di cantanti che interpretano così bene il personaggio di Elisabetta!
Nel ruolo di Eboli, Grace Bumbry mi lascia senza fiato! La sua voce è fresca e brillante e l’interpretazione della romanza “ O Don Fatale” , cavallo di battaglia tra tutti i mezzosoprani, è splendida
La Russia è sempre stata conosciuta per la produzione dei più grandi bassi sulla terra e Nicoli Ghiaurov è il meglio del meglio! La sua interpretazione di “Ella giammai m’amo” è mozzafiato ed estremamente emozionante.
Martti Talvela canta un ineguagliabile Grande Inquisitore. In ogni altra registrazione che ho sentito la scena del Grande Inquisitore è bella ma Martti Talvela qui mette in più qualcosa di oscuro, malefico e terrificante. La scena tra Filippo e il Grande Inquisitore, due bassi verdiani, supportati anche da una stupenda orchestrazione, fa raggelare il sangue!
Magistrale ed estremamente drammatica la direzione di Georg Solti sul podio dell’Orchestra end Chorus of the Royal Opera House, Covent Garden.
Audio ottimo.
Che dire di più: imperdibile!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Questa registrazione è un punto di riferimento che ha già guadagnato i riconoscimenti decantati da tutti i critici ed appassionati possibili e merita di essere collocata tra le grandi registrazioni del secolo
Carlo Maria Giulini è senza dubbio la forza trainante di questa fantastica performance. Il cast è anch’esso degno di plauso. Nessuna spesa è stata risparmiata dalla EMI nello scritturare cantanti, direttore e orchestra e coro di tale professionalità.
Placido Domingo nel ruolo di Don Carlo canta molto bene, come di consuetudine, donando al personaggio tutte le emozioni e delusioni contenute in questa mirabile opera.
La stella di questa rappresentazione è senza dubbio Montserrat Caballé nel ruolo di Elisabetta. Il suo canto è di prim’ordine e di altissimo livello. La sua voce è perfettamente adatta per questo ruolo regale. La famosissima aria “Tu che le vanità ” è un esempio eloquente. I suoi duetti con Domingo sono ottimamente cantati ed emozionanti
Shirley Verrett come Eboli è veramente spettacolare. La romanza “O Don Fatale” è eloquente. Investe totalmente se stessa nel personaggio, fisicamente e mentalmente. I tratti pericolosi per realizzare la tessitura del ruolo non sono un ostacolo per lei. La sua voce assume una qualità dura e implacabile quando
supplica il perdono. Le sue note di petto sono notevoli per profondità e intensità. Non meno rispettabili sono le note alte che canta senza sforzo.
Gianni Raimondi nel ruolo di Filippo è un’anima triste e tormentata. La sua voce roca potrebbe non essere scura come sarebbe preferibile, ma è convincente. La sua angoscia e il dolore sono chiaramente sentiti.
Il Rodrigo di Scherrill Milnes viene eseguito senza grandi intoppi. I suoi duetti con Domingo sono ben cantati, con le voci in fusione.
Anche il cast di supporto è meritevole.
Conclude l’intera performance Carlo Maria Giulini conducendo in modo teso ed incisivo la Royal Opera House Orchestra, Covent Garden e l’Ambrosian Opera Chorus.
Audio ottimo
Altamente raccomandato.

Carlo Maria Giulini