Verdi Giuseppe

Il Trovatore

Il ritorno di Karajan alla Staatsoper di Vienna (ne era stato direttore musicale dal 57 al 65) negli anni Settanta produsse alcune produzioni memorabili: Le Nozze di Figaro di Mozart con Ponnelle, e questa edizione del Trovatore.
Karajan dimostra quale interprete verdiano sia.

La sua direzione è semplicemente fantastica per questa partitura. Tra l’altro, questa è l’ultima rappresentazione del grande direttore in un’opera che “coltivò” per tutta la vita.
L’edizione si avvale di cantanti memorabili e straordinari: Placido Domingo al massimo del suo fulgore, Piero Cappuccilli, Raina Kabaivanska, Fiorenza Cossotto, José van Dam, Heinz Zednik… In questo allestimento Karajan si rivela abbastanza convincente anche come regista.
La messinscena è tradizionale e segue il discorso musicale in modo lineare e molto elegante.
Audio e video eccellenti.
Altamente raccomandato.

Il Trovatore è un drammone medievale cupo e truculento la cui morale, tutto sommato, potrebbe essere: Le conseguenze della vendetta sono il peggio del peggio !
Questa edizione dell’opera è molto buona. Pavarotti apporta a Manrico il suo noto e meraviglioso squillo. In quest’opera la sua recitazione è buona. Il suo viso e le sue movenze esprimono benissimo i sentimenti del personaggio.
Dolora Zajick, ha la sua voce scura e potente. La sua tecnica e la sua efficacia interpretativa creano un’Azucena di grande impatto. Eva Marton ha una bella e
calda voce e canta tutto il suo ruolo senza strillare come invece è accaduto a qualche sua collega altrettanto famosa.
Sherrill Milnes ha presenza, voce e recitazione ma per le mie orecchie, il suo accento americano è piuttosto fastidioso. Il coro degli zingari è piacevolissimo. L’ Orchestra e il Coro del MET sono diretti da James Levine e quindi si va sul sicuro.
Scenografia e costumi attinenti all’epoca. Video e audio ottimi. Altamente raccomandato.