Verdi Giuseppe

Jérusalem

Il Teatro Carlo Felice di Genova ci fornisce un’affidabile riproduzione di “Jerusalem”, un rifacimento “en francais” della sua precedente opera “I Lombardi”. Così come Rossini e Donizetti prima di Verdi scelsero di debuttare all’opera di Parigi con una revisione di un lavoro precedentemente italiano. Il risultato è un’opera che in alcuni aspetti migliora l’originale ma in altri manca

di spontaneità. Se paragonata a “I Lombardi”, la trama risulta semplificata, l’orchestrazione è rifinita con nuovi numeri come il duettino di Gaston e Hélène e la grande scena e aria di Gaston che conclude il terzo atto. All’inizio del terzo atto è anche presente un delizioso balletto con musiche quasi orientali.
Stupenda la direzione di Michel Plasson che garantisce un sapore francese originale. È presente anche un francofono Le Comte de Toulouse interpretato da Alain Fondary il cui ruolo (ahimè!) è però troppo breve.

Il basso Carlo Colombara è un ottimo Roger. Gli esperti del trucco hanno compiuto il loro lavoro molto bene per cambiare la sua apparenza nel secondo atto, in particolare quando afferma di essere diventato irriconoscibile!
Veronica Villarroel nelle vesti di Hélène e Ivan Momirov nel ruolo di Gaston cantano con forza anche se il loro francese a volte è quello che chiamiamo un francese “approximatif”. In particolare l’esibizione di Momirov cresce con il progredire dell’opera e rende giustizia a Gaston nella Grande Scena dell’atto terzo.

Il coro è ammirevole.
La scenografia e i costumi sono tradizionali. Questa produzione, secondo il mio modesto parere, è la migliore portavoce di questa magnifica opera.
Concludendo consiglierei l’acquisto sia de I Lombardi nella versione scaligera diretta da Gianandrea Gavazzeni, che di quest’ultima opera. Avrete in questo modo due splendide partiture giovanili verdiane.
Buon ascolto. Ultraraccomandato.